
STORIA E NATURA SI FONDONO
NEL CUORE DI ROMA
Villa Aurora, Villa Ludovisi, o Casino Ludovisi, come talvolta viene chiamata, è un tesoro nazionale italiano e, nel XVI secolo, era una residenza di campagna dove artisti, musicisti, scienziati e geni letterari di grande fama si riunivano sotto il patrocinio del cardinale Francesco Maria del Monte. Ogni giorno si poteva vedere il cardinale passeggiare in questi giardini con personaggi diversi come Galileo, Cosimo Medici e Caravaggio.
Il soffitto del piccolo laboratorio alchemico del cardinale del Monte, situato al primo piano di Villa Aurora, è decorato dall'unica pittura murale realizzata da Caravaggio: “Giove, Nettuno e Plutone”.
Nel 1621,il cardinale Del Monte vendette il casino e i suoi ampi terreni al cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV. Ludovico Ludovisi era un mecenate delle arti, nonché il capo del Collegio Cardinalizio. Sostenne artisti come Guercino, Brill, Viola, Domenichino, Tassi, Pomarancio e Valesio, solo per citarne alcuni.
Il Casino divenne noto come Villa Aurora, prendendo il nome dal capolavoro del Guercino, L'Aurora (1621-1623), magnificamente visibile al piano terra della villa. Rimane uno dei dipinti più famosi di Roma.
Il Cardinale Ludovisi incaricò Andrè Le Nôtre, il famoso architetto dei giardini di Versailles, di creare gli storici Giardini Ludovisi. I terreni della tenuta Ludovisi furono descritti come i più belli del mondo da Goethe, Stendhal, Henry James, Gogol e molti altri letterati del XVII, XVIII e XIX secolo.
I Giardini Ludovisi furono costruiti sui Giardini Sallustiani, dove Giulio Cesare aveva la sua villa. I giardini comprendevano Villa Aurora e 36 ettari di terreno che la circondavano, ovvero l'area che oggi si estende lungo Via Veneto e oltre. Infatti, l'attuale Ambasciata Americana a Roma è l'ex palazzo della famiglia Boncompagni Ludovisi, dove nacque il bisnonno del Principe Nicolò.
Alla fine del 1800 la proprietà fu lottizzata in quello che oggi è chiamato quartiere Ludovisi.
La Villa è ancora di proprietà della famiglia Boncompagni Ludovisi e viene tramandata di generazione in generazione.